L’arte rupestre della Valtellina Centrale – A

TRACCE no. 9 – by Cristina Gastaldi


2nd International Congress of Rupestrian Archaeology
2-5 October 1997 DARFO BOARIO TERME
L’arte rupestre della Valtellina Centrale (Sondriese e Valmalenco).
Le ricerche del nostro Dipartimento nell’area di Sondrio ed in Valmalenco, dal 1994 ad oggi, hanno avuto risultati imprevisti…

Back to Index

Le ricerche del nostro Dipartimento nell’area di Sondrio ed in Valmalenco, dal 1994 ad oggi, hanno avuto risultati imprevisti: da una decina di rocce, conosciute o segnalate, si è ora arrivati a oltre 80; una buona metà di esse può essere ascritta al periodo preistorico e nella grande maggioranza si tratta di arte non figurativa, talora però di notevole valore, mentre due complessi sono in figurativo: Tresivio con figure di armi e Andevenno di Castione con antropomorfi, la prima databile alla fine dell’Antica età del Bronzo, la seconda successiva. Va notato che questi due siti hanno probabile contemporaneità o comunque relazione con alcuni insiemi a coppelle e canaletti.

Umberto Sansoni – Silvana Gavaldo
Gaia Iandelli – Cristina Gastaldi
Dipartimento Valcamonica e Lombardia del Centro Camuno di Studi Preistorici – ITALIA

A) Arte rupestre schematica del circondario di Sondrio

L’area che domina la città di Sondrio, tra le località di Castione e Tresivio, come pure il tortuoso solco della Valmalenco si sono rivelati zone fertili per la scoperta di incisioni rupestri schematiche, sia di periodo pre-cristiano, anche preistorico, che di orizzonte pienamente storico e ormai cristanizzato; sono rocce con coppelle, coppelle e canaletti, canaletti semplici, oppure con croci (che talora utilizzano coppelle), date, sigle e altre figure.

Nell’area di Sondrio le superfici più significative sono collocate in posizione panoramica, a mezza costa: è il caso del magnifico masso erratico di Triangia, inclinato verso Nord, che presenta una serie di profonde coppelle e canaletti, e due nuclei isolati di coppelle: esso può essere considerato un “masso altare”, inciso sicuramente in età non storica, forse collegato con la vicina roccia di Castione di Andevenno. Numerosi sono i confronti per tale tipologia di masso coppellato: nelle vicine Val Màsino e Valchiavenna, in Engadina e nel Comasco. All’imbocco della Valmalenco, su uno sperone roccioso di grande dominanza su Sondrio, si trova il complesso, anch’esso precristiano, di S.Bartolomeo (sulla roccia è stata costruita poi una cappella): attorno a una magnifica “marmitta dei giganti”, fonte perenne d’acqua, numerose coppelle, anche in modulo, si dispongono in tutte le direzioni, anche sotto l’edificio religioso e la coltre erbosa.

Le istoriazioni schematiche della Valmalenco, alcune delle quali “scoperte” negli anni Sessanta dai coniugi Pavesi e poi ignorate sino a oggi, si ritrovano all’interno di siti abitativi, spesso ormai abbandonati o solo parzialmente abitati, tra gli 800 e i 1200 metri, oppure in luoghi dominanti il fondovalle, lungo le direttive che collegano la valle di Sondrio (e quindi, il bacino del Po) all’Engadina e alla Svizzera interna, attraverso i passi del Muretto e delle Tremogge. C’è poi da aggiungere che i cavatori della pietra ollare, soprattutto nelle cave sopra Chiesa (Alpe Pirlo e Giumellino), hanno lasciato anche segni piuttosto antichi della loro presenza (data del 1690). Tra le incisioni storiche, situate spesso nei pressi di alpeggi e nelle frazioni, prevalgono date, croci e sigle, spesso, talora affiancate a segni più antichi.

Tralasciando le numerose superfici coppellate che, all’interno delle frazioni, sembrano essere destinate a usi sicuramente pratici (sedili, gradini, cardini), è sicuramente emblematico il caso di superfici o “altari” precristiani, posti nel centro degli abitati, spesso in sorta di piazzette o incroci, quasi a proteggerli da influenze negative: a Fojani e a Bianchi le rocce coppellate sono poste in presenza di una cappellina alla Vergine e di un’edicoletta del Cristo; si hanno testimonianze, per Bianchi, di recite del Rosario durante le quali le coppelle erano utilizzate come contenitori per l’acqua santa.

Numerose poi sono le rocce coppellate con funzione topografica, o di spartiacque: la grande superficie di Motta di Caspoggio, la lastra-altare dell’Alpe Fora, a 2000 m. di quota verso il Passo di Tremogge, e la suggestiva roccia piramidale di Cucchi, che, come la sua “gemella” chiavennasca di S. Giorgio di Codera, riproduce, con la sua forma, le montagne retrostanti e riporta una fitta serie di “sentieri” e tracce a coppelline e canaletti.

Concludendo, la Valtellina centrale, coi suoi ben quaranta siti di arte rupestre schematica, si dimostra fertile territorio di ricerca e confronti nella koiné culturale delle Alpi centrali.

Cristina Gastaldi
Dipartimento Valcamonica e Lombardia
del Centro Camuno di Studi Preistorici
piazza S. Maria 8
25040 Braone (BS) – ITALIA
voice-fax +39-364-433.621

Bibliografia

BENETTI A. & D., 1985. Dimore rurali di Valtellina e Valchiavenna, Milano
BENETTI B., 1989. in Le origini della Valtellina e della Valchiavenna, Sondrio, pp. 120-125.
BINDA F. Archeologia rupestre nella Svizzera Italiana, Locarno 1996
CANETTA R.-CORBELLINI G., 1976. Valmalenco (Itinerari storici, etnografici, naturalistici, etc…), Bologna
GARZETTI A., 1984. in Le origini della Valtellina e della Valchiavenna, Sondrio 1989, pp. 67-69.
GAGGI S., 1984. La pietra ollare, Sondrio
P. JORIO, 1994. Il magico, il divino, il favoloso nella religiosità alpina, Ivrea
MIOTTI G., 1996. Antichi percorsi di comunicazione nelle Alpi della provincia di Sondrio, Notiziario BPS , 72, pp. 67-71
MUFFATTI MUSSELLI G., 1985. Rinvenimenti archeologici nelle valli dell’Adda e della Mera, Sondrio
PAVESI E., 1961-65. Un’ipotesi di lavoro per l’archeologia: la preistoria della Valmalenco, RAC, 143-147, pp. 293-299
PAVESI E., 1966-67. L’uomo preistorico in Val Malenco (nuove scoperte e ipotesi), RAC , 148-149, pp. 353-374
PAVESI E., 1968-69. Nuove indagini sulla preistoria della Val Malenco, RAC , 150-151, pp. 17-21
PAVESI E., 1969. Val Malenco, Bologna
SANSONI U.-GAVALDO S., 1995. Il segno e la storia. Arte rupestre preistorica e medievale in Valchiavenna, Chiavenna
SCHWEGLER U., 1992. Schalen und Zeichesteine der Schweiz, Basel

 


TRACCE no. n.10special issue for RA Congress 1997Back to Index


Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

10 + eleven =