Paspardo, due nuove rocce istoriate

Iron age panoplia

TRACCE no. 12 – by Andrea ARCÀ, Angelo FOSSATI, Elena MARCHI


Due nuove rocce istoriate in località Vite, area di Vite-Deria, Paspardo (Valcamonica, BS).
Durante le ricerche del 1997 sono state rinvenute sei nuove rocce istoriate: due raggiungono grandi dimensioni e vanno segnalate per pregio stilistico ed importanza tematica.


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La località Vite (La ‘it) si trova nell’area detta Vite-Deria, all’interno del territorio comunale di Paspardo. E’ posta tra i 700 e gli 800 m s.l.m., sul versante orografico sinistro nella Media Valcamonica, e fiancheggia la parte superiore della nuova strada di collegamento diretto tra Paspardo (1000 m s.l.m.) e Capo di Ponte (350 m s.l.m.). La costruzione di questa strada, detta “nuova strada della Deria” in quanto già preesisteva un vecchio sentiero acciottolato col nome “strada della Deria”, ha suggerito che si iniziasse un lavoro di censimento e rilievo delle rocce incise, soprattutto dopo l’osservazione che alcune erano state danneggiate e molte rischiavano la medesima sorte.

Roccia delle Rose – la Roccia Grande di Paspardo (circa 700 figure), NAQ-VIT54.Particolare del rilievo della parte superiore. Figure dell’età del Bronzo e dell’età del Ferro (rilievo Orme dell’Uomo). Da notare il carro a 2 ruote

Nel 1990 il Comune di Paspardo, proprietario dell’area e consapevole dell’importanza storico-culturale delle rocce incise presenti sul suo territorio, decideva di dare avvio ad una sistematica campagna di documentazione, affidandone la realizzazione alla Cooperativa Archeologica “Le Orme dell’Uomo” con l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologica della Lombardia e in accordo con la Riserva Regionale delle Incisioni Rupestri, nel cui territorio le zone sono inserite. Tra il 1990 ed il 1998 sono stati evidenziati i seguenti siti con gruppi di rocce istoriate: “La ‘It“, “Al de Plaha“, “La Bosca“, “Bröscaroeula del diavol“, “Le Scale“, “Dos Baitì“, “Deria“.

Roccia delle Rose – la Roccia Grande di Paspardo (circa 700 figure), NAQ-VIT54.Guerriero dell’età del Ferro (fase IV3) armato di scudo, due lance, spade e pugnale (panoplia).

Da ricerche bibliografiche e d’archivio si è potuto appurare che l’area era già stata scoperta negli anni ‘30 dal prof. Giovanni Marro, un antropologo torinese. Egli aveva rinvenuto numerose aree istoriate percorrendo i boschi adiacenti le due vie principali che allora erano frequentate per giungere a Paspardo da Capo di Ponte: la vecchia strada della Deria e il sentiero delle Scale di Paspardo. Numerose lastre fotografiche, conservate al Museo di Antropologia di Torino, mostrano alcune immagini provenienti proprio da rocce presenti in questi siti.

Il complesso petroglifico presente nell’area fino ad oggi indagata di Vite-Deria, costituito da una settantina di rocce incise, può essere attribuito a due fasi principali di istoriazione: una fase antica assegnabile al Neolitico Finale – Età del Rame, costituita per lo più da raffigurazioni topografiche, ed una più recente, attribuibile all’età del Ferro, presente con il consueto repertorio iconografico costituito da guerrieri impegnati nei duelli rituali, nella caccia, nella danza e nello schieramento armato. Meno numerose le figure dell’età del Bronzo, per altro ben attestate in altri siti e aree rupestri di Paspardo (ad esempio In Valle, Dos Costapeta, Dos Sulif). L’ultima fase istoriativa dell’area va attribuita a fasi medievali e recenti: figure di croci, chiavi e date si alternano a guerrieri armati di picche a forma di tridente.

Roccia delle Rose – la Roccia Grande di Paspardo (circa 700 figure), NAQ-VIT54. Rose Camune (età del Ferro) quadrilobate del settore superiore

Durante le ricerche del 1997 sono state rinvenute sei nuove rocce istoriate: due raggiungono grandi dimensioni e vanno segnalate per pregio stilistico ed importanza tematica. Su entrambe le rocce i rilievi sono stati ottenuti con grande fatica dato che, a causa dell’estrema pendenza delle rocce, è stato spesso necessario legarsi con corde o costruire dei ponteggi con tronchi d’albero, sistemi che devono essere stati utilizzanti anche dagli incisori protostorici

La roccia VIT 51 (fig. 1), che si trova nell’area più scoscesa di “La ‘It”, prospiciente il torrente Re e la valle di Fuos, ha fornito, con più di 150 figure, una documentazione di grande interesse. Tra le istoriazioni più antiche, attribuibili alle fasi finali dell’età del Bronzo, troviamo alcuni oranti schematici, di cui uno di sesso femminile. Si tratta solo di poche figure associate tra loro e forse in relazione con la presenza sulla roccia di due figure di palette, segno ricorrente nell’età del Bronzo. Tra le altre figure si notano, oltre ad una scena di caccia al cervo, numerosi guerrieri di stili differenti, soprattutto dei periodi IV 2 (VII-VI sec. a.C.), IV 3 (V-IV sec. a.C.) e IV 5 (I sec. a.C. – I sec. d.C.). Alcune asce di due diverse tipologie, a lama quadrangolare (VI-IV sec. a.C.) e a lama fortemente espansa, del tipo Hellebardenaxt (III sec. a.C. – I sec. d.C.) sono importanti dal punto di vista cronologico. Estremamente interessanti alcuni guerrieri nell’atteggiamento di duello istoriati con uno stile di chiara influenza etrusca (V sec. a.C.). La raffigurazione di capanna incisa con tecnica graffita filiforme, se ne conoscono pochi altri esemplari in valle, è da datare alla fase IV 3 (V-IV sec. a.C.). Le tre iscrizioni in alfabeto camuno presenti sulla roccia, tra cui è da notare la presenza della q della f e di alcune e a sei stanghette, sembrano associate a guerrieri della fase IV 2/3 (VI-V sec. a.C.).

Valcamonica, Paspardo, Vite. NAQ-VIT51. Scritta in alfabeto etrusco: “ueluetaifmieu” or “uelueta?fm?eu”.

Un’altra roccia non lontana da questa, la VIT 54 (fig. 2), con circa 700 figure si presenta come una delle superfici maggiormente istoriate di Paspardo e dell’intera Valcamonica. Su un’estensione di circa 30 metri si può osservare l’immaginario completo del mondo camuno dal Bronzo Medio-Recente alla fine dell’età del Ferro: palette, un carro a due ruote associato ad oranti , a volte anche armati, duellanti, guerrieri in schieramento, cavalieri, scene di caccia, costruzioni, e i simboli tipici dell’età del Ferro, tra cui impronte di piedi, coppelle a modulo 8, e le rose camune, ben nove su questa roccia. Su questa roccia compaiono non solo le asce a lama quadrangolare e le Hellebardenäxte, tipi presenti anche sulla VIT 51, ma anche due iscrizioni in alfabeto camuno che vanno ad aggiungersi al corpus epigrafico camuno. Di importanza storica è il ritrovamento di due figure di guerriero scoperte già negli anni ‘30 da G. Marro, come si evince dalle lastre fotografiche già citate: alte circa 140 cm. sono probabilmente le più grandi dell’arte rupestre camuna. Anche sulla VIT 54 si trovano due guerrieri istoriati con uno stile di chiara influenza etrusca (V sec. a.C.). Uno di questi appare come portatore di un’intera panoplia indossando un elmo crestato e brandendo con una mano una lancia, con l’altra uno scudo ed un’altra lancia: una spada è inserita nel cinturone.

Il carattere di prova (duello, caccia etc…) suggerito dai temi presenti nelle incisioni di entrambe le rocce rafforza l’idea che le figure siano state realizzate nel corso dei rituali iniziatici dei giovani dell’aristocrazia guerriera oppure in occasione di feste o ricorrenze rituali che prevedevano gare, duelli ed esercizi fisici. La difficoltà con cui molte delle incisioni sono state realizzate, a causa della forte pendenza delle due superfici rocciose, sembra aggiungere un ulteriore conferma a queste supposizioni.

Andrea ARCÀ, Angelo FOSSATI, Elena MARCHI
Cooperativa Archeologica “Le Orme dell’Uomo”
25040 CERVENO (BS) – ITALIA
Tel. +39-0364-433983 Fax. +39-0364-434351
contact page
https://www.rupestre.net/orme

BIBLIOGRAFIA

  • ARCÀ A. – FERRARIO C. – FOSSATI A. – RUGGIERO M.G., 1996. Paspardo (Bs). Località Val de Plaha. Ricerche nell’are Vite-Deria, in NSAL 1994, pp. 46-47.
  • ARCÀ-A. FOSSATI- E. MARCHI-E. TOGNONI, 1997. Vite-Deria, Paspardo, Valcamonica. Ricerche 1990-97, “TRACCE Online Rock Art Bulletin”, 9, 1997 October, online
  • ARCÀ-A. FOSSATI- E. MARCHI-E. TOGNONI, 1997. Le ultime ricerche della Cooperativa Archeologica Le Orme dell’Uomo sull’arte rupestre delle Alpi, in Atti II Congresso Internazionale di Archeologia Rupestre, in stampa

 

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