Paspardo, Valcamonica. Ricerche 1990-97

panoplia

TRACCE no. 9 – by A. Arcà, A.Fossati, E. Marchi, E. Tognoni


2nd International Congress of Rupestrian Archaeology
2-5 October 1997 DARFO BOARIO TERME
Vite-Deria, Paspardo, Valcamonica. Ricerche 1990-97.
La località Vite-Deria è situata a circa 700-800 m s.l.m. nel territorio comunale di Paspardo, sul versante orografico sinistro nella Media Vallecamonica…

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Paspardo, Vite, iscrizione

La località Vite-Deria è situata a circa 700-800 m s.l.m. nel territorio comunale di Paspardo, sul versante orografico sinistro nella Media Vallecamonica. L’area di Vite-Deria comprende alcuni siti con gruppi di rocce istoriate: “La ‘It“, “‘‘Al de Plaha“, “La Bosca”, “Bröscaroeula del Diavol“, “Le Scale”, “Dos Baitì”.

Paspardo, la Grande Roccia

Nel 1990 la Cooperativa Archeologica “Le Orme dell’Uomo” iniziò un lavoro di rilievo, in accordo con la Soprintendenza Archeologica della Lombardia, Il Comune di Paspardo e la Riserva Regionale delle Incisioni Rupestri, al fine di documentare le rocce incise presenti nelle aree interessate dal percorso della nuova strada cosiddetta “della Deria”. Questa ha creato un collegamento diretto tra Paspardo (1000 m s.l.m.) e Capo di Ponte (350 m s.l.m.) esponendo gravemente le rocce incise al pericolo di degrado e danneggiamento umano.

Quell’anno vennero messe in luce quindici superfici istoriate nelle aree di Vite-Deria denominate “‘Al de Plaha” e “La ‘It“. Tra il 1992-1997 sono state scoperte ancora numerose rocce incise sia nell’area di “La ‘It-’Al de Plaha“, che in quelle dette “Bröscaroeula del Diavol“, “Le Scale” e “La Bosca”. In questi ultimi anni si è potuto quindi affrontare il rilievo di una cinquantina di rocce incise. Tra queste vanno segnalate per pregio stilistico ed importanza tematica le incisioni di due fra le superfici scoperte nel corso del 1997. Una roccia dell’area più scoscesa di “La ‘It“, prospiciente il torrente Re, ha fornito una documentazione di primaria importanza: ben tre iscrizioni in alfabeto camuno, tra cui è notevole la presenza della theta e di alcune E a sei stanghette, associate a guerrieri della fase IV 2/3. Tra le altre figure si notano oranti attribuibili al Bronzo Finale, una capanna incisa in tecnica filiforme, asce a lama quadrangolare e a lama espansa dell’età del Ferro, alcuni duellanti istoriati con uno stile di chiara influenza etrusca. Un’altra roccia, non lontana da questa, si presenta come una delle superfici maggiormente istoriate dell’intera Paspardo. Su un’estensione di circa 30 metri si può osservare l’intero immaginario del mondo guerriero camuno dal Bronzo Finale alla fine dell’età del Ferro: duellanti, schierati, scene di caccia, impronte di piedi, coppelle a modulo 8 etc… Di importanza storica è il ritrovamento di due figure di guerrieri scoperti già negli anni ’30 da G. Marro: alte circa 140 cm sono probabilmente le più grandi dell’arte rupestre camuna. Molte incisioni attendono ancora di essere meglio indagate poiché giacciono ancora sotto i muschi ed i licheni.

Paspardo, Vite, composizioni topografiche

L’area di Vite-Deria ha riservato inoltre alcune novità: nel 1992, durante una survey nell’area detta “Le Scale” si sono rinvenute alcune pitture rupestri, conservatesi poiché eseguite su pareti aggettanti. Queste pitture, un cavaliere, un cervide, un pesce, un quadrupede, sono le prime ad essere state scoperte in Vallecamonica e documentano l’uso contemporaneo delle due tecniche presenti nell’arte rupestre: l’incisione (che costituisce la tecnica prevalente) e la pittura. Il recente rinvenimento di pitture in altre aree rupestri della Valcamonica conferma ed attesta il valore e l’autenticità delle scoperte di Paspardo. Nel corso delle indagini del 1993, durante la superficiale ripulitura della roccia 36 nell’area di “Al de Plaha” si è rinvenuto quello che pare essere un deposito votivo. In una piccola fossa di una canaletta glaciale era stato deposto un piccolo vaso di ceramica, di cui si sono ritrovati dei frustoli, una scheggia di selce, alcune pietre dalla forma emblematica, e una bella ascia in pietra verde levigata, perfettamente conservata. Il materiale sembra essere collegato, sia per cronologia, sia per le modalità del rinvenimento, alle rocce circostanti e soprattutto alla roccia n° 36 che conserva alcune figure topografiche e pugnali a lama triangolare con base diritta, ascrivibili al tipo cd. remedelliano, istoriazioni che sono state attribuite al periodo finale del Neolitico e a fasi molto antiche dell’età del Rame.

Paspardo, Vite, guerriero con panoplia

Il complesso petroglifico presente nell’area fino ad oggi indagata di Vite-Deria può essere attribuito per circa il settanta per cento (sulla base dei primi dati elaborati con l’applicazione di database Euga, appositamente creata da Le Orme dell’Uomo) alla prima età del Rame (e forse al Neolitico Finale) e per il restante trenta per cento all’età del Ferro. Quasi assenti le figure dell’età del Bronzo, per altro ben attestate in altri siti e aree rupestri di Paspardo (ad es.: In Valle, Dos Costapeta, Dos Sulif). Se l’età del Ferro è presente con il consueto repertorio iconografico costituito da guerrieri impegnati nei duelli rituali, nella caccia al cervo, nella danza e nello schieramento armato, la più antica fase incisoria ha qui caratteristiche peculiari, dato che si rinvengono per lo più raffigurazioni topografiche, sia nel tipo cosiddetto “circolare” che in quello “a reticolo”, in più casi organizzate in composizioni complesse che possono evocare l’immagine di una “mappa-villaggio”. Esse trovano un ancoraggio cronologico nelle figurazioni simili presenti sulle stele ed i massi incisi nell’area tellino-camuna (ad es.: le stele di Vangione e Valgella in Valtellina; i massi di Borno 1, Bagnolo 1 e Ossimo 8 in Valcamonica) sempre sottoposte alle fasi remedelliane dell’età del Rame. Per quanto riguarda una comparazione tipologica nell’area alpina si devono citare le raffigurazioni analoghe dell’area di Fontanalba, in particolare la zona XIX (Monte Bego, F), del complesso petroglifico del Dosso Giroldo di Grosio e di Caven (Valtellina), sui menhir istoriati dell’area del quartiere di S. Guerin a Sion (Vallese Svizzero).

L’ultima fase istoriativa dell’area va attribuita a fasi medievali e recenti: figure di croci, chiavi e date si alternano a guerrieri armati di picche a forma di tridente. Una datazione più precisa di questi temi sarà possibile solamente con il proseguimento delle ricerche sull’arte rupestre di epoca storica, studi appena cominciati ed oggi non in grado di fornirci una documentazione esaustiva ed utilizzabile.

L’auspicata e prevista pubblicazione dei dati informativi e grafici potrà sicuramente essere utile per una migliore conoscenza dell’arte rupestre camuna.

A. Arcà, A. Fossati, E. Marchi, E. Tognoni
p.zza Donatori di Sangue 1, 25040 Cerveno – BS – I
voice +39-364-433.983 fax +39-364-43.43.51

Bibliography

ARCA’ A., C. FERRARIO, A. FOSSATI, M.G. RUGGIERO, 1996. Paspardo (Bs). Località Val de Plaha. Ricerche nell’area Vite-Deria, in NSAL1994, pp. 46-47
ARCA’ A., C. FERRARIO, A. FOSSATI, M.G. RUGGIERO, 1996. Paspardo (Bs). Località ‘al de Plaha, in Le Vie della Pietra Verde – L’industria litica levigata nella preistoria dell’Italia settentrionale, pp. 256-258
ARCA’ A.. 1995. Vite, incisioni topografiche: prima fase dell’arte rupestre camuna, in NAB 2, 1995, pp. 91-98
FOSSATI A., 1993. Discovery of pictographs in Valcamonica, in INORA, 6, p. 1.


TRACCE no. n.10special issue for RA Congress 1997Back to Index


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